venerdì 19 febbraio 2010
giovedì 18 febbraio 2010
Gli effetti dell'alcool sui neuroni
1)Neuropatia periferica: probabilmente legata a deficienza di tiamina (vitamina B1), dato che l'alcolista tende ad alimentarsi poco e male. Si manifesta con torpore, formicolio e parestesia agli arti (vedi).
2)Degenerazione cerebellare: nel caso in cui la malnutrizione sia costante, si osserva una progressiva perdita dell'equilibrio nel soggetto, sia quando è fermo sia quando cammina. L'atrofia del cervelletto è chiaramente visibile effettuando una TAC o una risonanza magnetica.
3)Deficienze cognitive: molti alcolizzati sperimentano difficoltà di apprendimento per compromissione della memoria, sia a breve sia a lungo termine. Fortunatamente questo handicap scompare, dopo almeno un anno di astinenza, e il soggetto riacquista le sue normali facoltà mentali.
4)Sindromi psichiatriche: nell'alcolista possono manifestarsi depressione, ansia, allucinazioni uditive, illusioni paranoiche. Queste patologie possono persistere per diversi mesi, dopo che il paziente ha smesso di bere, e richiedono cure specifiche.
Prede e predatori
Si parla di prede sia in campo animale che in campo vegetale. Perché un predatore possa esistere devono esistere delle prede. Un esempio di preda sono gli insetti per le piante carnivore, o il leone che caccia la gazzella per cibarsene.
http://www.giardinare.it/dionaea.gif
lunedì 15 febbraio 2010
Sport e genetica
Se la genetica ci è contro, potremmo fare molto allenandoci ma di certo non potremmo diventare dei fuoriclasse (per lo stesso motivo per cui un mulo non diventerà mai un cavallo).
E' inutile confrontarsi con atleti professionisti la cui prestazione è superiore alla media per predisposizione genetica e/o, haimè, per uso di sostanze dopanti.
Tuttavia quello che è importante puntualizzare è che:
la resistenza è la qualità fisica che si può migliorare di più con l'allenamento
la forza è la qualità fisica che migliora con maggiore velocità
molto più difficile e complicato risulta il miglioramento della velocità
La predisposizione genetica può incidere al massimo fino al 20-25% nella prestazione finale, ogni ulteriore incremento è dovuto solo ed esclusivamente all'allenamento.
E' inutile quindi giustificare cattive prestazioni con l'alibi della genetica e della predisposizione fisica, è molto più probabile che il motivo alla base dei nostri insuccessi sia da ricondurre ad un programma di allenamento sbagliato.
Tipi di dipendenza
Bevitori alfa: consumatore che beve per disinibirsi, per allentare i propri freni.
Bevitori beta: bevitore occasionale.
Questi due tipi non sono affetti da dipendenza, ma hanno un maggior rischio, rispetto alla popolazione generale.
Bevitori gamma: in questa cattegoria rientrano coloro che perdono il controllo di se. Sono persone che possono fare a meno del alcool, ma nel momento in cui ne iniziano l’uso lo fanno in modo incontrollato.
Bevitori delta: "l'alcolizzato" è predisposto a crisi di astinenza. Spesso necessitano di ricoveri in ospedale a causa delle complicazioni organiche e delle crisi astinenziali, ma nonostante essere appena usciti dall'ospedale tornano a bere.
Bevitori epsilon: il soggetto è un bevitore episodico, con periodi di eccesso (per es. sobrio durante tutta la settimana, ubriaco nel weekend). questi tipi di bevitori possono stare lontani dall'alcool per lunghissimi periodi però quando iniziano a bere esagerano, e bevono in modo incontrollato.
Cloninger facendo altre osservazioni individuò due sottogruppi principali di alcolisti, uno ad eziologia genetico-ambientale, l’altro prevalentemente genetica.
Tipo I: l’esordio dell’alcoldipendenza e dei problemi alcolcorrelati è tardivo (dopo i 30 anni) e raramente accompagnato da comportamenti aggressivi o da complicazioni legali o sociali dovute all’abuso di alcol.
Tipo II: è più frequente nei maschi; ha un esordio più precoce (prima dei 25 anni) ed è legato a problemi sociali e legali. Il contatto con i Servizi sanitari è precoce; spesso in questi soggetti si riconoscono disturbi antisociali di personalità e casi di alcolismo e depressione nei familiari di primo grado.
Altre classificazioni si sono basate sulle caratteristiche di personalità del bevitore:
La clonazione
Ogm sconfigge l'anemia?
Precursori di Mendeleev
http://it.wikipedia.org/wiki/Tavola_periodica
Mendeleev e i primi tentativi di classificazione
Fra i primi scienziati che tentarono di mettere ordine fra gli elementi noti vi fu il chimico tedesco Johann Wolfgang Döbereiner (1780-1849). Döbereiner andò alla ricerca di gruppi di tre elementi le cui proprietà si disponessero secondo una variazione regolare. Döbereiner propose allora la "teoria delle triadi" ma non essendo stato in grado di rinvenire altri gruppi di tre elementi con caratteristiche simili, dovette rinunciare alla teoria così come era stata formulata. In realtà da questo tipo di classificazione non poteva sortire alcun risultato di carattere generale perché essa si limitava all'analisi separata di gruppi di elementi.
Dopo i primi infruttuosi tentativi nella prima metà del diciannovesimo secolo ci si rese conto che sperare di mettere ordine fra gli elementi era illusorio, in quanto vi era molta confusione relativamente ai loro pesi e al numero degli atomi presenti all’interno dei composti. Per fare chiarezza sull’argomento si decise allora di organizzare una conferenza di chimici di tutta Europa.
Nel 1860 fu indetto un convegno internazionale che prese il nome di Primo Congresso Chimico Internazionale e si tenne a Karlsruhe in Germania in cui ebbe notevole successo la relazione di Stanislao Cannizzaro (in foto - vedi su Wikipedia), il quale difese il principio di Avogadro che lui stesso utilizzava per determinare il peso atomico degli elementi con risultati che si erano dimostrati estremamente precisi.
E fu proprio in seguito ai risultati scaturiti dal Congresso di Karlsruhe che il chimico inglese J. A. Reina Newlands (1837-1898) propose un sistema di classificazione basato sul peso atomico. Egli, disponendo gli elementi per peso atomico crescente, aveva notato che, ad ogni otto di essi si ripetevano proprietà simili. Newlands chiamò questa relazione "Legge delle ottave". Disponendo gli elementi in colonne verticali di sette unità quelli simili si venivano a trovare sistemati sulle stesse righe orizzontali. Le triadi scoperte da Döbereiner si posizionavano spontaneamente su righe orizzontali. La sua proposta però venne scartata. Qualche cosa di simile aveva suggerito un paio d’anni prima il geologo francese Alexandre-Émile Béguyer de Chancourtois, ma anche la sua classificazione rappresentata con un grafico a spirale tracciato sulla superficie di un cilindro, la cosiddetta “vis tellurica” , passò inosservata.
Non conseguì miglior fortuna il chimico tedesco Meyer il quale, mettendo in correlazione i pesi con i volumi atomici (in pratica con le dimensioni degli atomi), ottenne un grafico nel quale un certo numero di proprietà fisiche relative ai singoli elementi si ripetevano con regolarità. Egli pubblicò il suo lavoro nel 1870: troppo tardi, perché un anno prima il chimico russo Dimitri Ivanovich Mendeleev (1834-1907) aveva pubblicato un lavoro analogo.
I telomeri
Ha un ruolo determinante nell'evitare la perdita di informazioni durante la duplicazione dei cromosomi. La DNA polimerasi, infatti, non è in grado di replicare il cromosoma fino alla sua terminazione; se non ci fossero i telomeri, che quindi vengono accorciati ad ogni replicazione, la replicazione del DNA comporterebbe in ogni occasione una significativa perdita di informazione genetica. Vi sono evidenze che questo progressivo accorciamento dei telomeri sia associato all'invecchiamento della cellula e dell'intero organismo.
Il telomero è composto da sequenze ripetute di DNA e da alcune proteine ed ha la funzione di proteggere le terminazioni dei cromosomi. Ciò impedisce da una parte la degradazione progressiva con rischio di perdita di informazione, dall'altra che tale regione, non presentando una corretta struttura a doppia elica, sia processata come estremità di filamento spezzato, con il rischio di fusione tra due regioni telomeriche di cromosomi diversi.
I telomeri sono estesi dall'enzima telomerasi, che rappresenta una classe di retrotrascrittasi specializzate, presenti in numerosi organismi , ma non in tutti . In particolare, nell'uomo le telomerasi sono attive solo nelle cellule della linea germinale: ciò significa che, ad ogni replicazione, i telomeri umani si accorciano di un certo numero di paia di basi.
Gemelli siamesi
Le tipologie cambiano a seconda delle parti in cui sono uniti e degli organi che hanno in comune: solitamente si dividono in quelle che coinvolgono o non coinvolgono il cuore e l'ombelico.
Per una galleria di immagini da Google:
http://images.google.it/images?hl=it&source=hp&q=gemelli%20siamesi&rlz=1R2GGLL_it&um=1&ie=UTF-8&sa=N&tab=wi
Chiara Manias e Andrea Saba III° D
Drosophila melanogaster
Dominanza incompleta
Drosophila Melanogaster
L'albinismo
L'albinismo è un fenotipo recessivo e pertanto si manifesta in individui nati dall'incrocio di due genitori entrambi albini o eterozigoti.
Coloro che sono affetti da albinismo posso subire danni esponendosi alla luce.
L'albinismo oculo-cutaneo si manifesta in un neonato su 35.000.
L'albinismo oculare si manifesta in un neonato su 15.000.
L'albinismo totale è molto raro ed è caratterizzato da pelle bianchissima, capelli quasi bianchi o giallo paglierino e occhi grigio-bluastri.
L'albinismo parziale, più frequente, è la mancanza di pigmentazione è di solito limitata a piccole zone come un ciuffo di capelli o un solo occhio.
L'albinismo è frequente non solo negli umani, ma anche in vari mammiferi come pesci, rettili e si verifica anche nelle foglie e nei frutti di piante e fiori.
Malattie genetiche
La maggior parte delle malattie genetiche sono anche ereditarie, cioè si trasmettono da uno o entrambi i genitori a una parte o alla totalità della prole; in altri casi la malattia genetica può derivare da un eccesso di cromosomi. La patologia più nota è quella della Sindrome di Down: si tratta di mutazioni che danno origine alle classiche malattie genetiche che sono caratterizzate da ORF mutate che danno a loro volta origine a proteine modificate, come ad esempio emofilia, beta-talassemia, alfa-talassemia e altre 8.000 malattie. Tra le malattie genetiche esistono casi rari come per esempio amaurosi congenita di Leber che è una malattia ereditaria che colpisce la retina, provocando cecità e grave danneggiamento alla vistafin dall'infanzia. E' la causa più frequente di cecità infantile ereditaria, con un'incidenza di 3 casi ogni 100.000 nati vivi. Nel 10 % dei casi la malattia è causata da mutazioni del gene RPE65. La trasmissione avviene con modalità autosomica recessiva: perchè la malattia si manifesta, occorre ereditare le due copie alterate del gene coinvolto da entranbi i genitori. Non esistono protocolli terapeutici definitivi. Risultati incoraggianti si sono però ottenuti in alcune sperimentazioni cliniche di una terapia genetica per la malattia causata da mutazioni di RPE65. Nessuna persona è riuscita a recuperare completamente la capacità visiva, ma la metà di loro ha migliorato il proprio stato, tanto da non essere piu considerate cieche.
Il nostro Intervento su... Mendeleev
http://www.cosediscienza.it/chimica/01_sistema%20periodico.htm
Sitografia su Mendeleev
http://belkosta.narod.ru/mendeleev/mendeleev.htm
Con questo link potrete vedere un sito, nel quale è riportata molto dettagliatamente la vita di Mendeleev
http://www.minerva.unito.it/chimica&industria/sistemaperiodico/TabellaSemplice.htm
Questo link porta ad un sito (molto simpatico tra l'altro) nel quale viene riportata una tavola periodica, dove cliccando alcuni degli elementi si arriva ad alcune immagini e a una breve descrizione dell' elemento selezonato.
http://www.villasmunta.it/chimica/nonpub/tavola_periodica.htm
Questo link porta a un sito nel quale vi è una descrizione molto dettagliata della tavola periodioca.
http://it.wikipedia.org/wiki/Dmitrij_Ivanovi%C4%8D_Mendeleev
Classica wikipedia, che ci mostra la vita e le ricerche portate avanti dal russo Mendeleev
http://www.minerva.unito.it/Storia/Mendeleev/MendeleevIndice.htm
Questo link porta a un sito nel quale cè una breve descrizzione sulla scienza di mendeleev , però ci sono molti link che portano ad altre pagine complete di molte informazioni sullo scenziato russo.
http://www.ilpalo.com/chimica-scienza-chimici/la-tavola-di-mendeleev.htm
Questo link porta ad un sito dove è riportata una descrizione piuttosto dettagliata riguardo le tavole di Mendeleev .
Luca Piro
L' evoluzione della tavola periodica
La tavola periodica degli elementi è lo schema con il quale vengono ordinati gli atomi sulla base del loro numero atomico Z, questa fu ideata dal chimico russo Dimitrij Mendeleev nel 1869.
La tavola originaria fu creata prima della scoperta delle particelle subatomiche o della formulazione delle teorie attuali per quanto riguarda la meccanica quantistica e l'atomo.