della bellezza, uno dei più interessanti è la comparsa di nuove categorie di
consumatori, che hanno affi ancato quelle tradizionali, costituite da donne
giovani e di età media, nella frequentazione degli istituti di bellezza e dei
centri benessere. Tra questi nuovi gruppi di consumatori spiccano gli uomini,
le persone di età avanzata e, sempre più, la popolazione multietnica, clienti
che esprimono richieste precise sulla base delle loro esigenze.
Questo ampliamento dello scenario di consumo rende più complesso il lavoro
degli operatori del settore, che devono stare al passo con questo particolare
tipo di segmentazione, rispondendo con competenza ai bisogni espressi dalle
nuove fasce di mercato e adattando la comunicazione a seconda dei diversi
interlocutori.
La dimensione multietnica della società moderna ha favorito lo sviluppo della
cosiddetta etno-cosmesi, intesa da un lato come l’utilizzo di ingredienti
e prodotti provenienti da paesi lontani, dall’altro come lo sviluppo di cosmetici
dedicati a biotipi cutanei diversi dai nostri. L’industria cosmetica, in particolare
quella del make-up, deve rispondere con prodotti sempre più attenti a queste
nuove esigenze di colore, in grado di prestare grande attenzione alle proprietà
ottiche della pelle, agendo sulla luce di interferenza, dando uniformità
e naturalità al rifl esso luminoso, correggendo il colore nei casi di disomogeneità
e discromia e tenendo conto delle tradizioni estetiche e culturali del
consumatore di riferimento.
Le pelli nere, ad esempio, sono spesso caratterizzate da accumuli di
melanina, che determinano una certa disomogeneità cromatica.
In risposta a tale fenomeno, questi consumatori cercano prima di tutto dei
cosmetici dermo-schiarenti e poi dei prodotti che, agendo sul rifl esso
luminoso, uniformino il colore della loro pelle. Le labbra, generalmente carnose,
scure all’esterno e chiare all’interno, necessitano di rossetto e matita insieme;
per quel che riguarda gli occhi, si cerca di dare profondità allo sguardo,
utilizzando toni luminosi verso l’interno dell’occhio (oro, bronzo, verde, grigio)
e intensi verso l’esterno.
Le pelli asiatiche sono misto-oleose e caratterizzate dalla presenza di
emoglobina e carotenoidi che conferiscono quel tipico colore giallo dai rifl essi
rossi. Nella cultura asiatica, molto attenta alla cura della persona, il make-up
è percepito come un prolungamento dello skincare e deve sostanzialmente
correggere il rifl esso rosso (utilizzando basi chiare con punte di verde),
uniformare eventuali discromie (con prodotti dotati di forte attività coprente)
e normalizzare il valore idro-lipidico della cute. Una caratteristica particolare
delle razze asiatiche è l’occhio e per ridurre il gonfi ore palpebrale tipico
della “plica mongolica” si utilizzano tinte chiare e luminose.
Questi sono solo alcuni dei numerosi esempi che testimoniano le problematiche
che emergono dal nuovo mercato cosmetico e impongono ai professionisti
del settore un continuo aggiornamento, anche se non è sempre facile reperire
le informazioni utili, in quanto gli eventi di formazione e i testi dedicati a questi
argomenti sono ancora pochi e spesso incompleti. L’ultima parola però sta al sesso femminile che, secondo le statistiche accetta più volentieri questa tipologia di uomo, anche se persiste ancora una buona percentuale a cui piace avere e tenere il proprio partner come mamma l’ha fatto.