venerdì 9 aprile 2010

Sindrome di Ollier

Si tratta di una rarissima malattia genetica che viene trasmessa come carattere dominante. Comincia a manifestarsi attorno ai due anni con la comparsa di tumori cartilaginei di diverse dimensioni e ad accrescimento progressivo, localizzati in numerose ossa, tali da provocare tumefazioni e deformità. Tali malformazioni, situate nelle metafisi delle ossa lunghe e nelle piccole ossa tubolari della mano, sono sempre unilaterali e questo è uno dei caratteri tipici della malattia di Ollier. Di solito gli arti superiori sono più colpiti di quelli inferiori. Il segno clinico più evidente è l’ accorciamento dell'arto colpito, tale sintomo diventa sempre più appariscente con la crescita. Si osservano inoltre deformazioni ossee ed articolari e delle tumefazioni ossee soprattutto ai metacarpi, la mano appare corta ed allargata a ventaglio, le dita colpite sono più corte delle altre e possono essere incurvate e divergenti. Nelle ossa lunghe le lesioni sono situate di solito in vicinanza della cartilagine di coniugazione L’ evoluzione di queste lesioni, cessano quando la crescita è terminata, i risultati sono deformazioni ed accorciamenti degli arti interessati. Oltre ad una condromatosi ossea, esiste anche una forma di condromatosi che si è localizzata alla sinoviale e che porta alla formazione di corpi liberi osteocartilaginei endoarticolari. Le articolazioni più colpite sono quelle del ginocchio, la tibio-tarsica, l'anca e la spalla. L'affezione è di solito unilaterale. L'inizio della malattia è subdolo ( cioè all inizio la malattia è silenziosa) ed il decorso è lento, si osserva una lieve dolenzia e limitazione articolare. Raramente si hanno episodi di blocco articolare. L'evoluzione della malattia è lentissima, ma inesorabilmente progressiva e può portare ad una sempre maggiore limitazione articolare. L'evoluzione maligna è infrequente. La terapia è chirurgica e consiste nella asportazione dei corpi mobili articolari. Se tale asportazione è completa ed associata eventualmente a sinoviectomia, sono infrequenti le recidive.

Patate Ogm: per l’Italia è ancora “NO!”

Mentre Bruxelles dopo 12 anni di embargo decide di ammettere l’uso industriale dell’Ogm sulle patate, l’Italia dice nuovamente “No”! Ancora una volta è ferma e decisiva la decisione del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, riguardo all’utilizzo degli organismi geneticamente modificati nel nostro paese, un responso che vede riscontri positivi in quasi tutte le associazioni Agricole e non solo. L’imprenditrice Giulia Maria Crespi, consigliere dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, per esempio sostiene al 100% la decisione presa dal ministro Zaia, sostiene, infatti, mille argomenti contrari agli Ogm, uno dei principali dice essere la pericolosità di questi organismi nell’inaridire completamente i terreni coltivati, un prezzo troppo alto da affrontare per il nostro territorio sostiene l’imprenditrice. Ovviamente non mancano anche le note a favore degli Ogm, la più imminente è, infatti, quella del presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni che sostiene non vi possa essere nessun danno per l’uomo nella coltivazione delle patate modificate, aggiunge inoltre che ogni precauzione è ormai inutile poiché là dove vi sono attualmente coltivazioni Ogm, non sono stati registrati problemi di alcun tipo. Sembra insomma che la disputa tra associazioni favorevoli e contrarie debba durare in eterno, nel frattempo però, l’Italia dice nuovamente “No!”.

Il Diabete Mellito

Il termine diabete fu coniato da Areteo di Cappadocia, che esercitò a Roma nel 1 secolo d.C. sotto gli imperatori Nerone e Vespasiano. In greco antico significa "attraversare", con alusione al fluire dell'acqua; vi sarà una grande produzione di urina giornaliera e di acqua bevuta anche durante la notte (la produzione sarà circa tra gli 8 e i 10 litri di urina prodotti al giorno) e ciò si verifica anche in altri tipi di diabete come quello "insipido".
Il suffisso mellito è stato aggiunto dall'inglese Thomas Willis nel 1675 per il fatto che il sangue e le urine dei pazienti avevano un sapore dolce.
La prima classificazione del diabete, prevedeva una distinzione sulla base dell'età, distinguendo diabete giovanile e diabete dell'età matura.
Un'altraclassificazione che in passato ebbe molta importanza fu quella che divideva la patologia in 4 fasi:
1 Diabete potenziale
2 Diabete latente
3 Diabete asintomatico
4 Diabete clinico

Nel 1979 il National Diabetes Data Group propose una classificazione, ripresa in seguito dalle piu grandi organizzazioni a livello mondiale.
Attualmente il diabete mellito si divide in diabete di tipo 1 e 2.
Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmunitaria, che comporta la distruzione delle cellule del pancreas che si occupano alla produzione di insulina. Il processo distruttivo avviene a causa dell'intervento degli anticorpi chiamati self, che si ribellano contro le cellule del pancreas (insulari), quindi tutto cio produce altre cellule che distruggono quelle insulari.
Nel diabete di tipo 2, invece, c'è una resistenza da parte del tessuto muscolare all'azione dell'insulina che comporta un'iperglicemia e di conseguenza una produzione elevata d'insulina.
In questo diabete, oltre alla resistenza del tessuto muscolare, si verifica un declino (con il tempo) della funzione delle cellule pancratiche e con ciò avremo un aumento del peso corporeo e un'aumentata sintesi di trigliceridi.
Questo processo però si può ostacolare con la perdita di peso, quindi facendo molta attività fisica.
Una delle regioni italiane più colpite dal diabete è la Sardegna, infatti è la regione che presenta il più alto numero annuale di nuovi casi di diabete di tipo 1. L'incidenza annuale del diabete infanto-giovanile è di oltre 50 casi per 100.000 abitanti.

La pillola abortiva Ru486

La pillola abortiva Ru486, che oggi e' stata utiliuzzata per la prima volta in Italia, a Bari, da quando e' entrata ufficialmente in commercio, e' gia' in uso in vari paesi e dal 2005 e' inserita nella lista dei farmaci dell'Organizzazione mondiale della La pillola RU486 ha un verificato effetto abortivo. A base di mifepristone, e' in grado di interrompere la gravidanza gia' iniziata con l'attecchimento dell'ovulo fecondato. L'aborto farmacologico tramite Ru486 prevede l'assunzione di due farmaci: la Ru486 appunto (che interrompe lo sviluppo della gravidanza) in abbinamento a una prostaglandina che provoca le contrazioni uterine e l'espulsione dei tessuti embrionali. Ogni Paese in cui la pillola abortiva e' commercializzata ha delle regole e delle scadenze precise: la pillola puo' infatti essere assunta entro un certo periodo di tempo, calcolato in settimane. Quindici giorni dopo l'espulsione, che avviene nel 98,5% dei casi, la paziente viene sottoposta a valutazione ecografica e ad una visita di controllo. I paesi dove la pillola è già in commercio sono la Francia dal 1988, Gran Bretagna dal 1990, Svezia dal 1991, Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Grecia, Olanda, Svizzera, Israele, Lussemburgo, Norvegia, Tunisia, Sudafrica, Taiwan, Nuova Zelanda e Federazione russa dal 1999.