La predazione è un tipo di interazione antagonista in cui un organismo predatore usa come fonte di cibo un altro organismo preda. Si parla di prede sia in campo animale che in campo vegetale. Perché un predatore possa esistere devono esistere delle prede. Un esempio di preda sono gli insetti per le piante carnivore, o il leone che caccia la gazzella per cibarsene. Altri tipi di interazioni antagoniste sono il parassitismo e l'erbivoria.
Non sempre il rapporto predatore-preda ha uno svolgimento cruento e un esito mortale. Ci sono altre numerose forme di lotta, più sottili, che hanno luogo sul palcoscenico della natura. Quali sono? Come si svolgono? Il loro esito è sempre prevedibile? Partendo dai dinosauri e arrivando ai mammiferi superiori (ma senza dimenticare gli insetti, gli uccelli, i pesci, i rettili e addirittura le piante) l'autore ci spiega i motivi di questa lotta e ne descrive lo svolgimento, facendoci comprendere perché essa sia indispensabile e, in certi casi, addirittura "buona".
Il rapporto tra preda e predatore determina un classico esempio di sistema semiotico, un sistema cioè in cui gli elementi si raggruppano in due classi reciprocamente solidali. Infatti, il comportamento della preda modifica il comportamento del predatore, ma ne è anche ovviamente modificato.
Ciò vale sia per le azioni individuali (rispettivamente di fuga e di caccia), sia, su una scala spazio-temporale più vasta, per la crescita o la diminuzione delle popolazioni delle prede e dei predatori: se aumenta il numero delle prede disponibili, crescerà anche quello della popolazione dei suoi predatori, ma, crescendo il numero dei predatori, le prede tenderanno a diminuire.
sabato 13 marzo 2010
Prede e predatori
Parole chiave e/o co-redattore:
2E,
Fabrizio Lombardi,
Iacopo Fadda,
predatori,
prede
venerdì 12 marzo 2010
Robert Boyd e Peter J. Richerson: "la cultura"
Robert Boyd
Lo studioso Robert Boyd dell’Università della California a Los Angeles concentra la sua ricerca sulla psicologia evolutiva dei meccanismi che danno origine a forme e cultura umana; infatti a differenza di altri organismi, gli esseri umani acquisiscono un ricco “corpus” di informazioni dagli altri per insegnamento, imitazione, e altre forme di apprendimento sociale, e questa informazione trasmessa culturalmente influenza il comportamento umano.
Tra i libri pubblicati vi è “Come l’uomo si è evoluto”, che tratta della teoria evoluzionistica, comprese le discussioni dell’evoluzione dei caratteri quantitativi, la selezione di parentela, la selezione sessuale, l’evoluzione della storia di vita, e il conflitto prole genitore.
sito ufficiale (in inglese): http://www.sscnet.ucla.edu/anthro/faculty/boyd/
Peter J. Richerson
Il lavoro dello studioso P. J. Richerson è principalmente teorico e concettuale ed usa metodi di analisi dell’evoluzione prevalentemente sviluppate da biologi evoluzionisti per studiare i processi di evoluzione culturale. Vorrebbe quindi fare dei modelli che illuminano le proprietà evolutive della cultura umana e l’apprendimento sociale animale, e il processo di coevoluzione gene-cultura.
Nelle recenti pubblicazioni ha usato i modelli teorici per cercare di capire alcuni dei principali eventi nell’evoluzione umana, come l’evoluzione delle capacità avanzate per l’imitazione, l’origine del linguaggio, le origini di tribali e la cooperazione su scale più ampia e le origini dell’agricoltura.
sito ufficiale (in inglese): http://www.des.ucdavis.edu/faculty/Richerson/Richerson.htm
Gioia Pianti e Chiara Manias
Lo studioso Robert Boyd dell’Università della California a Los Angeles concentra la sua ricerca sulla psicologia evolutiva dei meccanismi che danno origine a forme e cultura umana; infatti a differenza di altri organismi, gli esseri umani acquisiscono un ricco “corpus” di informazioni dagli altri per insegnamento, imitazione, e altre forme di apprendimento sociale, e questa informazione trasmessa culturalmente influenza il comportamento umano.
Tra i libri pubblicati vi è “Come l’uomo si è evoluto”, che tratta della teoria evoluzionistica, comprese le discussioni dell’evoluzione dei caratteri quantitativi, la selezione di parentela, la selezione sessuale, l’evoluzione della storia di vita, e il conflitto prole genitore.
sito ufficiale (in inglese): http://www.sscnet.ucla.edu/anthro/faculty/boyd/
Peter J. Richerson
Il lavoro dello studioso P. J. Richerson è principalmente teorico e concettuale ed usa metodi di analisi dell’evoluzione prevalentemente sviluppate da biologi evoluzionisti per studiare i processi di evoluzione culturale. Vorrebbe quindi fare dei modelli che illuminano le proprietà evolutive della cultura umana e l’apprendimento sociale animale, e il processo di coevoluzione gene-cultura.
Nelle recenti pubblicazioni ha usato i modelli teorici per cercare di capire alcuni dei principali eventi nell’evoluzione umana, come l’evoluzione delle capacità avanzate per l’imitazione, l’origine del linguaggio, le origini di tribali e la cooperazione su scale più ampia e le origini dell’agricoltura.
sito ufficiale (in inglese): http://www.des.ucdavis.edu/faculty/Richerson/Richerson.htm
Gioia Pianti e Chiara Manias
Parole chiave e/o co-redattore:
3D,
Chiara Manias,
Gioia Pianti
martedì 9 marzo 2010
prede e predatori
Il rapporto tra preda e predatore determina un classico esempio di sistema semiotico, un sistema cioè in cui gli elementi si raggruppano in due classi reciprocamente solidali. Infatti, il comportamento della preda modifica il comportamento del predatore, ma ne è anche ovviamente modificato.
Ciò vale sia per le azioni individuali (rispettivamente di fuga e di caccia), sia, su una scala spazio-temporale più vasta, per la crescita o la diminuzione delle popolazioni delle prede e dei predatori: se aumenta il numero delle prede disponibili, crescerà anche quello della popolazione dei suoi predatori, ma, crescendo il numero dei predatori, le prede tenderanno a diminuire.
I sistemi preda predatore sono una estensione del sistema con una crescita limitata da una soglia superiore. In questo caso però la risorsa non è stabilita. Difatti la risorsa è una seconda popolazione. Questa seconda popolazione (la preda) costituisce la risorsa per la prima popolazione (il predatore). Quindi nei sistemi preda predatore interagiscono due popolazioni: il predatore e la preda. Il predatore ha bisogno della preda per riprodursi. La preda si riproduce con un suo tasso di riproduzione. Se il predatore uccide una quantità eccessiva di preda allora la preda non può riprodursi nella quantità necessaria al predatore il quale, non potendo riprodursi dimunuisce. Questa situazione è favorevole alla preda che vede diminuire la sua mortalità. La riproduzione della preda favorisce però di nuovo il predatore il quale può di nuovo riprodursi dando luogo ad un ciclo simile al precedente. Si intuisce che le quantità della preda e del predatore hanno un andamento oscillatorio nel tempo. Nella analisi urbana e territoriale il modello viene usato per spiegare il rapporto tra rendita e popolazione, servizi e popolazione, occupazione e popolazione.
GLI EQUILIBRI BIOLOGICI
Il rapporto preda-predatore
In natura, fra preda e predatore, c’è un equilibrio.
Questo equilibrio serve a non far aumentare troppo il numero delle prede e dei predatori:
- quando ci sono tante prede ci sono anche tanti predatori che le mangiano.
- quando ci sono poche prede ci sono anche pochi predatori perché non trovano cibo e muoiono.
Le popolazioni di predatori e di prede subiscono una serie di fluttuazioni nelle densità. In altre parole, se il numero delle prede aumenta, dopo un certo lasso di tempo, anche il numero dei predatori aumenterà. Ma molti predatori finiscono automaticamente per ridimensionare il numero delle prede che tenderà a ridursi portando, dopo un certo intervallo, a un conseguente declino della popolazione dei predatori, e così via.
E’ un meccanismo di regolazione che impedisce alle popolazioni delle prede di accrescersi troppo e inoltre favorisce la selezione naturale eliminando le prede più deboli e i predatori meno abili, quindi i soggetti geneticamente meno adatti
L’ equilibrio dinamico tra preda e predatore
· impedisce alle popolazioni delle prede di accrescersi a dismisura
· favorisce la selezione naturale
Parole chiave e/o co-redattore:
2E
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