lunedì 26 aprile 2010

L'apparato locomotore

L'apparato locomotore svolge la funzione del movimento ed è formato da due parti distinte: lo scheletro (l'insieme delle ossa) e i muscoli.

Per descrivere questo apparato dobbiamo parlare di muscoli scheletrici (o muscoli striati), delle ossa e delle articolazioni. Come tutte le strutture del corpo l'apparato locomotore ha un suo preciso compito: sostenere e muovere il corpo e le sue parti. È una funzione importantissima perché rende migliori le condizioni di vita e mantiene la vita stessa poiché senza movimento non sarebbe possibile mantenere un ambiente favorevole alla vita cellulare. Tutti i movimenti compiuti dal corpo umano richiedono l' attività coordinata dell'apparato locomotore.

E' quindi formato dal sistema scheletrico, che ha la funzione di sostenere tutto il corpo e dal sistema muscolare, che ci permette di muoverci, ossia i muscoli si allungano e si "accorciano" e consentono al corpo di non rimanere immobile come un manichino, ma di compiere tutti i movimenti possibili.

L'apparato muscolare

L'apparato muscolare è il responsabile di tutti i movimenti di un organismo ed è quantitivamente il più cospicuo: nei vertebrati il suo peso rappresenta circa la metà di quello corporeo.
Nel corpo umano sono presenti più di 600 muscoli che costituiscono il 40% dello stesso peso corporeo. I muscoli in base alla loro azione possono essere suddivisi in: volontari e involontari. In base alla loro struttura sono indicati come:striati e lisci.
I muscoli involontari sono muscoli che si contraggono autonomamente e sono muscoli lisci.
I muscoli volontari reagiscono ad un precomando; in altre parole, siamo noi a decidere cosa muovere. Il tessuto di cui sono formati i muscoli è particolare elastico ed è costituito da cellule di forma allungata. Secondo la loro forma i muscoli si dividono in: corti, lunghi, piatti, circolari, sfinterici. I muscoli sono fissati alle ossa per mezzo di tendini che sono dei cordoni elastici. Si dicono antagonisti i muscoli che svolgono azioni contrarie: ad esempio il bicipite ed il tricipite che permettono la flessione e la distensione del braccio. Un muscolo importante e particolare del nostro organismo è il cuore: che è formato da un muscolo già citato ovvero quello involontario, inoltre è l'unico muscolo che è in continuo movimento da prima dalla nascita fino alla morte.

I muscoli per compiere il loro lavoro hanno bisogno di molta energia. Per questo sono abbondantemente irrorati di sangue che fornisce loro il combustibile ed il comburente e provvede anche ad asportare i rifiuti del lavoro muscolare (acido lattico).

L'ipofisi e l'ipotalamo

L'Ipotalamo
L'ipotalamo è una parte del sistema nervoso centrale che si trova alla base del cervello, proprio al di sopra della congiunzione dei nervi ottici. Esso è costituito da più raggruppamenti di cellule nervose, detti nuclei, con le loro varie connessioni. La regione che riveste particolare interesse per la riproduzione è l'eminenza mediana. Essa contiene poche cellule nervose ma molte terminazioni nervose vicinissime ai capillari dai quali origina il sistema vasale che fa comunicare l'ipotalamo con l'ipofisi anteriore.

L'Ipofisi
L'ipofisi è una struttura complessa alloggiata in una cavità ossea alla base del cranio, denominata sella turcica. Le sue dimensioni sono quelle di una nocciola ed il peso è di circa 0.5 grammi. Si possono distinguere tre parti di derivazione embriologica diversa:

  • una parte posteriore (neuroipofisi)
  • una parte intermedia
  • una parte anteriore (adenoipofisi)
L'adenoipofisi è formata da un intreccio di cordoni cellulari e da spazi dove scorre il sangue, chiamati sinusoidi. La parete di quest'ultimi presenta delle aperture o pori che permettono il passaggio degli ormoni prodotti dalle cellule. Questi vengono rilasciati sotto forma di granuli che si sciolgono e penetrano nei capillari e da qui nella grande circolazione. Le cellule dell'adenoipofisi, sotto lo stimolo dell'ipotalamo, sono preposte alla sintesi ormonale. Esse possono essere suddivise in base a particolari tipi di granulazioni presenti nel citoplasma che differiscono a seconda dell'ormone sintetizzato e producono vari ormoni con funzioni diverse.

L'apparato respiratorio

Il compito dell'apparato respiratorio è quello di trasformare l'energia in sostanze nutritive, come lo zucchero, in energia utilizzabile. La maggior parte delle cellule si serve di un processo chiamato "respirazione cellulare", la produzione di energia attraverso la respirazione cellulare richiede un rifornimento continuo di ossigeno, e al contrario, genera anidride carbonica: il sistema respiratorio dunque deve provvedere allo svolgimento della respirazione cellulare prelevando l'ossigeno dall'ambiente ed eliminando dall'organismo l'anidride carbonica. Le vie respiratorie comprendono: il naso, la bocca, la faringe, la laringe, trachea, bronchi e polmoni che sono costituiti dalla ramificazione dei bronchi in bronchioli, che terminano negli alveoli polmonari.
  • Naso: Attraverso le sue narici l'aria entra nel nostro corpo. Il naso è uno spazio caldo e umido, perchè le cellule che rivestono i suoi spazi interni sono riscaldate dal sangue e producono una sostanza viscosa, il muco, utile per intrappolare polvere e batteri. l'aria viene riscaldata per evitare che il freddo danneggi gli organi, umidificata per evitare che si danneggi il tessuto polmonare e purificata dalle sostanze estranee.
  • Faringe e laringe: Dal naso l'aria passa alla faringe, situata dietro la lingua. E' una cavità membranosa a forma di imbuto che permette il passaggio dell'aria e degli alimenti nell'apparato digerente. Nel punto in cui il canale respiratorio e il canale alimentare si separano, si trova una piega chiamata epiglottide, che non fa passare cibo e aria contemporaneamente.
Dalla faringe l'aria passa alla laringe, organo cavo rivestito internamente da una mucosa e costituito da legamenti e cartilagini. La laringe contiene le corde vocali, ossia membrane che vibrano al passaggio dell'aria e producono suoni che poi sono trasformati in parole dal movimento della lingua e delle labbra.
Trachea e bronchi: Dalla laringe l'aria passa alla trachea, un tubo flessibile lungo circa 12 centimentri e formato da anelli di cartilagine aperti posteriormente a forma di "C". all'interno della trachea si trovano delle ciglia vibratili, che servono ad allontanare eventuali corpi estranei (provocando un colpo di tosse) e quindi a purificare l'aria.

Apparato Scheletrico

SISTEMA O APPARATO SCHELETRICO
Il sistema scheletrico è il sistema adibito a sostenere le parti molli del corpo dei Vertebrati. Costituisce la parte passiva dell'apparato locomotore, le cui altre parti sono il sistema muscolare e il sistema articolare.

TIPI DI SCHELETRO
Esistono 3 diversi tipi di scheletro,ed ognuno è diverso dall'altro:
  • Scheletro Idrostatico: È lo scheletro tipico degli invertebrati che presentano un corpo molle,e ne permette il movimento grazie alla pressione che esso esercita su un fluido incomprimibile presente all'interno dell'essere.
  • Esoscheletro: Le parti rigide di questo scheletro sono esterne al corpo,e permette di avere dei grandi movimenti con delle piccole contrazioni muscolari,è possibile trovarlo negli artropodi ed in alcuni insetti.
  • Endoscheletro: Le ossa sono interne, e i muscoli agiscono direttamente su di esse. Generalmente è costituito da ossa (come ad esempio lo è quello umano), ma può essere anche costituito da cartilagine (come negli squali e nelle razze).
LO SCHELETRO

L'apparato scheletrico è formato da cartilagini, ossa, articolazioni. La cartilagine è un tessuto connettivo solido e flessibile. La cartilagine forma la gran parte dello scheletro di un bambino e, con la crescita, si trasforma in osso. È priva di vasi sanguigni e nervi e, se viene danneggiata, guarisce piu lentamente delle ossa. Esistono tre tipi di cartilagine: cartilagine ialina: la piu comune, è molto resistente ed e presente nelle articolazioni. Cartilagine elastica: molto elastica e flessibile, forma il padiglione auricolare. Cartilagine fibrosa: si trova nei dischi intervertebrali. Lo scheletro umano costituisce la struttura portante del corpo, ed è formata dall'insieme delle ossa, variamente unite tra di loro da formazioni più o meno mobili che prendono il nome di articolazioni. Esse si dividono in:
  • Mobili: permettono di compiere ampi movimenti, come l'anca, il gomito, ginocchio o la spalla;
  • Semimobili: non hanno una mobilità del 100% (vertebre).
  • Fisse: come quelle del cranio.
Oltre alle funzioni di sostegno, lo scheletro:consente il movimento del corpo tramite le contrazioni muscolari ha funzioni di protezione degli organi vitali e delle altre parti molliproduce le cellule del sangue è un'importante riserva di minerali di vario genere.Lo scheletro di un adulto è formato da 206 ossa circa (si può avere una vertebra in più e molte ossa del piede sono in numero variabile; durante lo sviluppo le ossa cambiano di numero, evolvendosi e diminuendo dopo i 45 anni), che formano i due segmenti dello scheletro:scheletro assile, formato da 80 ossa: la testa, la colonna vertebrale ,la gabbia toracica.scheletro appendicolare, formato da 126 ossa: gli arti superiori e gli arti inferiori.
Le connessioni tra scheletro assiale e appendicolare prendono il nome di "cinture":
  • cintura scapolare: formata da clavicola e scapola;
  • cintura pelvica: formata dall'osso dell'anca e dall'osso sacro.
L'osso è dotato di una resistenza alla tensione. La superficie di un osso è costituita da uno strato compatto di lamelle. Internamente, a livello delle epifisi, le trabecole non sono compatte ma si intersecano tra loro formando l'osso spugnoso. Il periostio è una membrana biancastra che riveste l'esterno dell'osso, attraversata da numerosi vasi linfatici e sanguigni e da fibre nervose. Nelle ossa lunghe e in alcune ossa piatte è presente il midollo osseo che produce le cellule sanguigne. Nelle ossa lunghe l'endostio riveste la cavita midollare. Le ossa vengono suddivise sostanzialmente in base alla loro forma:
  • ossa lunghe: ossa dalla forma irregolarmente cilindrica,formate da una parte centrale detta diafisi e due estremità denominate epifisi (femore, omero).
  • ossa piatte: sono constituite da due sottili lamine di osso compatto che racchiudono la parte spugnosa contenente il midollo osseo (rotula,scapola).
  • ossa corte o brevi: ossa dalla forma cubica irregolare (vertebre).Le ossa contengono midollo osseo rosso, organo implicato nella produzione dei globuli rossi e bianchi del sangue. Nelle ossa lunghe la parte centrale, definita "diafisi" è invece occupata dal midollo osseo giallo.

Danza e Medicina

Praticare Danza può essere un benificio a tutte le età, assimilandosi , a seconda del livello di impegno, ad una disciplina sportiva, ad una ginnastica dolce o ad una terapia motoria.
I BENEFICI DELLA DANZA
La Danza, attività connaturata alla natura umana, è un fenomeno che investe l’individuo nella sua totalità; l’ascolto della musica, la fusione del ritmo con l’espressione del corpo, la funzione socializzante del movimento sincrono dei danzatori, in coppia o in gruppo, fanno del ballo un’occasione unica di stimoli per il corpo e la mente. Esistono diverse modalità con cui la danza e il ballo si esprimono, e diversi sono anche gli effetti sulla fitness del corpo. Sempre maggior successo ottengono negli ultimi anni le attività fisiche che si avvalgono della musica per arricchire la mobilizzazione corporea con la gratificazione acustica, incentivando la ricerca della fitness. La danza può a tutti gli effetti considerarsi un’attività sportiva delle più complete: oltre ad assicurare un buon tono muscolare e un armonico sviluppo dell’apparato locomotore, l’impegno cardiorespiratorio di molte discipline coreutiche ne fa un ottimo mezzo di potenziamento delle doti metaboliche. Difficile immaginare un modo più piacevole di stimolare la frequenza cardiaca, la circolazione periferica, il metabolismo lipidico (bruciare i grassi), divertendosi contemporaneamente con un partner o in un gruppo. Ad ogni livello il corpo trae giovamento dalla pratica del movimento sulla musica: vi sono tecniche impegnative che, specie se praticate fin dall’età giovanile, si accompagnano ad uno sviluppo muscolare associato a un notevole incremento della mobilità articolare, conferendo al corpo del ballerino la tonicità e l’elasticità di un atleta completo.
RISCHI E CONTROINDICAZIONI
La Danza è un beneficio per il corpo solo se praticata sotto la guida di insegnanti esperti, e previo controllo medico delle condizioni di salute. I ballerini però corrono anche dei rischi, legati in genere a traumatismi acuti: occorre ad esempio molta prudenza e gradualità nell’apprendimento delle gestualità a maggior contenuto acrobatico; ma anche il voler a tutti costi, specie in età molto giovanile, raggiungere determinati obbiettivi di estrema mobilità articolare an dehors (in fuori, verso l'esterno) o un uso precoce (o con un piede strutturalmente inadatto) delle punte può dar luogo a ripetute sollecitazioni non fisiologiche delle strutture articolari e muscolo tendinee (i microtraumi ripetuti) che possono esitare in patologie infiammatorie e degenerative anche serie. La prevenzione di tali patologie nel ballerino si giova di un’adeguata preparazione fisica con particolare attenzione agli elementi posturali e alla ginnastica propiocettiva, la pratica regolare del massaggio e di esercizi di riscaldamento e allungamento che precedano gli impegni più gravosi delle strutture osteo-muscolo-tendinee. Prima di praticare una qualsiasi disciplina è indispensabile un’accurata valutazione funzionale dell’apparato locomotore. Vi sono conformazioni o malformazioni che spesso traggono giovamento dalla pratica della danza, come alcune asimmetrie della colonna vertebrale, le scapole alate o altri paramorfismi; altre patologie giovanili viceversa controindicano alcuni esercizi di danza (alcune forme di osteocondrosi, es. malattia di Scheuermann, alluce valgo, la spondilolistesi, ecc.) o limitano alcune gestualità. Nella maggior parte delle situazioni (atteggiamenti scoliotici, limitazioni articolari della spalla, ipermobilità delle ginocchia, varismo tibiale, piede prono, alterazioni dell’articolarita dell’anca, ecc.) la valutazione medica del giovane ballerino deve essere individualizzata, e può essere di utile supporto per un lavoro personalizzato da parte dell’insegnante, che utilizzando esercizi specifici, propedeutici alla tecnica, aiuta a migliorare le caratteristiche morfofunzionali dell’apparato locomotore del ballerino, specie in età evolutiva.

fonte: http://digilander.libero.it/LucaMichelini/danza_e_medicina.html