Da segnale l'esistenza di episodi, anche tra i giovani, di binge drinking (ovvero il consumo di almeno 5 bevande alconile nel giro di 2 ore lontano dai pasti). il 10% dei giovani nel età compresa tra i 13 e i 24 anni dichiara almeno un episodio di binge drinking negli ultimi 3 mesi ( il 15 % dei maschi contro il 6% delle ragazze). ma per il 5 % dei ragazzi si tratta di un esperienza ripetuta almeno 3 volte. circa il 29% dei giovani tra i 13 e 24 anni ricordano almeno un episodio di ubriachezza nella loro vita. Parlando di alcolismi, possiamo stilare una classifica.
La prima classificazione degli alcolisti che ha tenuto conto degli aspetti sociali, psicologici, medici del bere è quella di Jellink che individuò cinque diverse categorie:
Bevitori alfa: consumatore che beve per disinibirsi, per allentare i propri freni.
Bevitori beta: bevitore occasionale.
Questi due tipi non sono affetti da dipendenza, ma hanno un maggior rischio, rispetto alla popolazione generale.
Bevitori gamma: in questa cattegoria rientrano coloro che perdono il controllo di se. Sono persone che possono fare a meno del alcool, ma nel momento in cui ne iniziano l’uso lo fanno in modo incontrollato.
Bevitori delta: "l'alcolizzato" è predisposto a crisi di astinenza. Spesso necessitano di ricoveri in ospedale a causa delle complicazioni organiche e delle crisi astinenziali, ma nonostante essere appena usciti dall'ospedale tornano a bere.
Bevitori epsilon: il soggetto è un bevitore episodico, con periodi di eccesso (per es. sobrio durante tutta la settimana, ubriaco nel weekend). questi tipi di bevitori possono stare lontani dall'alcool per lunghissimi periodi però quando iniziano a bere esagerano, e bevono in modo incontrollato.
Cloninger facendo altre osservazioni individuò due sottogruppi principali di alcolisti, uno ad eziologia genetico-ambientale, l’altro prevalentemente genetica.
Tipo I: l’esordio dell’alcoldipendenza e dei problemi alcolcorrelati è tardivo (dopo i 30 anni) e raramente accompagnato da comportamenti aggressivi o da complicazioni legali o sociali dovute all’abuso di alcol.
Tipo II: è più frequente nei maschi; ha un esordio più precoce (prima dei 25 anni) ed è legato a problemi sociali e legali. Il contatto con i Servizi sanitari è precoce; spesso in questi soggetti si riconoscono disturbi antisociali di personalità e casi di alcolismo e depressione nei familiari di primo grado.
Bevitori alfa: consumatore che beve per disinibirsi, per allentare i propri freni.
Bevitori beta: bevitore occasionale.
Questi due tipi non sono affetti da dipendenza, ma hanno un maggior rischio, rispetto alla popolazione generale.
Bevitori gamma: in questa cattegoria rientrano coloro che perdono il controllo di se. Sono persone che possono fare a meno del alcool, ma nel momento in cui ne iniziano l’uso lo fanno in modo incontrollato.
Bevitori delta: "l'alcolizzato" è predisposto a crisi di astinenza. Spesso necessitano di ricoveri in ospedale a causa delle complicazioni organiche e delle crisi astinenziali, ma nonostante essere appena usciti dall'ospedale tornano a bere.
Bevitori epsilon: il soggetto è un bevitore episodico, con periodi di eccesso (per es. sobrio durante tutta la settimana, ubriaco nel weekend). questi tipi di bevitori possono stare lontani dall'alcool per lunghissimi periodi però quando iniziano a bere esagerano, e bevono in modo incontrollato.
Cloninger facendo altre osservazioni individuò due sottogruppi principali di alcolisti, uno ad eziologia genetico-ambientale, l’altro prevalentemente genetica.
Tipo I: l’esordio dell’alcoldipendenza e dei problemi alcolcorrelati è tardivo (dopo i 30 anni) e raramente accompagnato da comportamenti aggressivi o da complicazioni legali o sociali dovute all’abuso di alcol.
Tipo II: è più frequente nei maschi; ha un esordio più precoce (prima dei 25 anni) ed è legato a problemi sociali e legali. Il contatto con i Servizi sanitari è precoce; spesso in questi soggetti si riconoscono disturbi antisociali di personalità e casi di alcolismo e depressione nei familiari di primo grado.
Altre classificazioni si sono basate sulle caratteristiche di personalità del bevitore:
Bevitore compulsivo: beve ogni giorno fino ad ubriacarsi; dopo aver iniziato a bere, non riesce più a controllarsi. Smette soltanto perché lo stato di incoscienza, la fine del denaro o interventi esterni lo costringono ad arrestarsi. Riesce a trascorrere brevi periodi di astinenza o intervalli fra le bevute, ma il primo sorso di alcol fa immediatamente scattare il comportamento del "tutto o nulla" e continua a bere fino a ubriacarsi. Questo tipo di bevitore tende a colpevolizzarsi, talvolta è aggressivo e desideroso di affetti, ma in fase di intossicazione alcolica può trasformarsi completamente alternando l'aggressività alla depressione.
Bevitore gregario: corrisponde all'alcolista da bar o da trattoria di paese, che di rado perde totalmente il controllo: prende grandi quantità di alcol, ma riesce a smaltirle nelle serate in compagnia. L'alcol ha la funzione di elemento unificante tra i singoli bevitori che, pur avendo personalità diverse, riescono generalmente ad armonizzare tra di loro, a scambiarsi formule semplici per la risoluzione dei problemi del mondo, ad abbracciarsi e ad avere atteggiamenti di intima amicizia. In genere il gregario non soffre di particolari frustrazioni o conflitti in quanto delega al gruppo i suoi sentimenti repressi e i suoi problemi. In questa categoria di bevitori rientrano coloro che bevono per identificarsi in un modello culturale, per esempio gli artisti o gli studenti del campus universitario. Sovente il modo di bere del singolo si adatta a quella del gruppo, tanto che l'uscita da questo può portare anche a una riduzione dell'abuso di alcol; perciò l'appartenente a questa tipologia dovrebbe essere colui che ha la prognosi più favorevole nei confronti del bere.
Bevitore autistico: corrisponde al clochard, al mendicante-assistito, al barbone per vocazione, all'artista introverso e chiuso al mondo. Sono in genere persone emarginate dalla società o per rifiuto o per costrizione, ma che non sono necessariamente "fuorilegge". Vivono grazie all'assistenza o a un'attività minima che consente loro di sopravvivere. L'alcol potrebbe essere il mezzo di consolazione per la situazione vissuta, oppure potrebbe essere stato la causa di questo tipo di vita. Talvolta questo tipo di bevitore vive momenti di grande generosità, di acquisti insensati e di tentativi di mutamento radicale della sua vita. L'alcolismo autistico può anche rappresentare il punto di arrivo di altre forme di alcolismo, soprattutto quando il soggetto subisce un'emarginazione violenta durante il suo percorso di etilista. Questo fa sì che l'appartenente a questa tipologia sia difficile da curare e da disintossicare.
Bevitore solipsistico: corrisponde al professionista che si chiude nello studio e passa buona parte del tempo a bere, soprattutto superalcolici. Questo tipo di bevitore sfoga nell'alcol le tensioni della vita quotidiana, la sua paura di non farcela e di non essere all'altezza.. La società o, a suo tempo, la famiglia contribuiscono a creare la paura di non essere all'altezza, di non essere capace di soddisfare il suo compito e a creare, quindi, una situazione di grande conflitto. Il soggetto spesso diventa alcolista non quando si impegna per soddisfare la sua immagine, ma piuttosto quando si accorge che questa era coatta. Può essere definito un alcolismo da successo, e si può manifestare in tutte le classi sociali quando il punto d'arrivo non è in sintonia con i reali investimenti personali. L'alcolista solipsistico nega la sua dipendenza, la nasconde, se ne vergogna e la giustifica.
Bevitore regressivo: è colui che beve periodicamente, intervallando mesi di eccessi a mesi di bevute normali. È un soggetto che cerca di controllarsi, ma in situazioni a rischio, come in compagnia, a un ricevimento o quando la scelta delle bevande è ampia, difficilmente riesce a mantenere i buoni propositi. Il soggetto insomma è consapevole del problema e pur essendo in grado di autocontrollarsi, si lascia coinvolgere facilmente in situazioni di tipo disinibitorio e di eccesso. La ricaduta lo riempie di vergogna, d'impotenza, ma anche di aggressività.
Bevitore reattivo: incontra l'alcol in conseguenza di una situazione dolorosa, come un lutto, e il tutto assume il carattere di una crisi. Non essendo in grado di reagire diversamente, beve e questo accentua la disperazione che ha scatenato la situazione. La battaglia contro l'alcol diventa particolarmente fallimentare e destinata a cocenti sconfitte, perché l'alcol diviene il mezzo per sopportare, per lenire le paure e il dolore, diventando così un sostituto affettivo gratificante e soddisfacente. Anche la casalinga frustrata e insoddisfatta del suo ruolo corrisponde a questa tipologia di bevitore, perché l'alcol diventa il mezzo compensatorio della situazione a cui non riesce a ribellarsi e diviene una forma di aggressione nei confronti dell'uomo che la fa sentire una donna-oggetto.
Bevitore pulsionale: è colui che, pur bevendo in modo eccessivo se sollecitato emotivamente, pur ricorrendo all'alcol per eludere l'ansia e i conflitti, è consapevole della sua dipendenza, ma cerca l'alcol volontariamente, perché questo assume il significato di sedativo e diventa una fonte di piacere. Anche se è consapevole dei danni che si procura, preferisce bere per affrontare situazioni di tensione o di noia quotidiana. La pulsione di bere è intimamente accettata e lo smettere viene vissuto come un tremendo dispiacere e un progetto sempre futuro. Questa dipendenza ricorda molto quella del fumatore che considera il fumo come una parte del suo vivere normale.Secondo i dati raccolti dall'OMS, l'alcool è la prima causa di morte tra i giovani uomini europei: un decesso su quattro, tra i ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni, è dovuto al consumo di alcool per un totale di 55 mila morti l'anno a causa d'incidenti automobilistici, avvelenamento, suicidio indotto dal bisogno di liberarsi dall'alcolismo, omicidi legati allo stesso fenomeno.
per quanto riguarda l'italia la situazione non è meno tragica: su 170mila incidenti stradali che si verificano annualmente sulle nostre strade, 50 mila sono attribuibili all'elevato tasso alcolico presente nel corpo , mentre circa la metà delle 6 mila morti causate da tali incidenti riguardano individui giovani. sono gli alcolici, infine, la principale causa di cirrosi epatica.
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