La gastrite è un’infiammazione acuta o cronica della parete interna (mucosa) dello stomaco.
Può essere localizzata in un’area ristretta oppure interessare tutto lo stomaco.
Spesso i sintomi si presentano sotto forma di attacchi acuti, ma è assai frequente che evolvano in un disturbo cronico. Con il termine gastrite si cerca di indicare genericamente l’ infiammazione della parete interna dello stomaco ( mucosa ) a causa di vari eventi lesivi.
L’ infiammazione ( flogosi ) può essere di varie tipologie e quindi può passare dal semplice rossore , a vere e proprie escoriazioni.
E’ una patologia molto frequente nel mondo occidentale e la sua comparsa aumenta con l'età delle persone.
Attualmente negli adulti la prevalenza varia dal 37 al 63%.
La gastrite non va assolutamente sottovalutata dato che può incorrere in complicazioni croniche ed evolversi in forme più gravi.
Ricordiamo naturalmente che ormai questo tipo di malattia non è più incurabile.
Analizzando più attentamente questa patologia possiamo scoprire che essa viene suddivisa in due differenti tipologie a seconda delle cause che la generano : acuta e cronica.
Acuta: La gastrite acuta è un tipo di infiammazione di breve durata e spesso si risolve senza lasciare lesioni o conseguenze.
Per questa tipologia di gastrite le cause sono da attribuire ad un danno tossico e farmacologico.
L’ ingerenza di alcune sostanze irritanti per la mucosa dello stomaco come i farmaci antidolorifici e antinfiammatori, i FANS che inibiscono la produzione di un enzima, la COX1, che protegge la mucosa gastrica.
Anche il grande abuso nel tempo di alcool, caffeina, il fumo e alcune malattie respiratorie, epatiche e renali possono causare questo tipo di gastrite.
Altre cause possono essere ricercate nella cattiva alimentazione basata su grassi e anche allo stress. Quest’ ultimo provocherebbe la secrezione di acido da parte dello stomaco stesso.
Di frequente si può manifestare in pazienti ricoverati in terapia intensiva sotto forma di emorragia gastrointestinale.
Spesso le persone danneggiate da gravi ustioni possono essere colpiti da una forte gastrite acuta. In base a queste differenti cause, che possono colpire le pareti dello stomaco, possiamo ulteriormente suddividere il male in:
- Gastrite ischemica
- Gastrite da farmaci
- Gastrite corrosiva.
Per la gastrite acuta i sintomi principali sono costituiti da bruciore, o dolore localizzato nella parte centrale dell‘addome, oppure in alto a sinistra.
Spesso il dolore accusato allo stomaco può essere avvertito, di riflesso, alla schiena.
Questi sintomi possono essere accompagnati da senso di gonfiore, nausea, digestione lenta e vomito, accompagnato da febbre.
Soprattutto negli individui più anziani può colpire con episodi di emorragia allo stomaco e quindi con la presenza del sangue nelle feci e nel vomito. In genere i sintomi si alleviano lontano dai pasti o dopo aver ingerito del cibo secco ( pane,pasta ).
Cronica: Al contrario di quella acuta, la gastrite cronica in genere non dà sintomi e quindi spesso non è diagnosticata.
Spesso possono essere avvertiti malesseri come debolezza e difficoltà della respirazione, sintomi tipici dell’ anemia, ma in genere i disturbi più comuni sono legati alla digestione.
In alcuni casi vi può essere una diminuzione della vitamina B12 che provoca l’anemia megaloblastica.
Quando la mucosa dello stomaco presenta lesioni piuttosto serie, la gastrite cronica evolve in ulcera gastro-duodenale (solo nel 10% dei casi ). Solo un bassissimo numero di individui vanno in contro a degenerazioni importanti, come il cancro allo stomaco.
Per una corretta diagnosi della gastrite, di qualsiasi genere sia, è consigliato effettuata un esame fisico dell’addome e in seguito anche una gastroscopia.
In questo caso l’ esame è concentrato allo stomaco e viene fatto tramite uno strumento chiamato gastroscopio che, grazie a delle fibre ottiche, potrà effettuare una accurata analisi della parete dello stomaco.
Questo esame, che viene praticato su pazienti a digiuno da almeno dodici ore e il cui ultimo pasto sia stato essenzialmente a base di liquidi, permette anche di prelevare un piccolo pezzettino di mucosa gastrica (biopsia ) grazie alla quale è possibile intensificare le analisi ( esame istologico ).
In caso di effettiva gastrite verranno effettuati anche degli appositi esami del sangue e delle feci, mirati a controllare che non vi sia la presenza di emorragie all‘ interno del corpo o altri tipi di complicazioni ancora più serie.
Dobbiamo assolutamente precisare che la diagnosi viene fatta dal medico in base ai sintomi.
In ogni caso la cosa fondamentale per curare una gastrite è eliminare tutte quelle sostanze che possono irritare la mucosa dello stomaco.
Se la patologia è dovuta ad un disordine alimentare, il primo passo sarà quello di correggere l’alimentazione.
Mangiare regolarmente eliminando tutti i cibi troppo difficili da digerire, eliminare o ridurre il fumo e l’alcol.
Vi sono naturalmente dei farmaci antiacidi che possono aiutare il processo di guarigione.
Proteggono quindi la mucosa dello stomaco (sucralfato), diminuiscono l'acidità dello stomaco ( bicarbonato, idrossido di magnesio ) o riducano la secrezione di acido da parte dello stomaco (anti H2 e inibitori di pompa protonica).
Questo tipo di terapia può essere chiamato La terapia eradicante.
Per quanto riguarda la gastrite cronica, dovuta quindi al batterio Helicobacter pyilori, sarà necessaria anche la somministrazione di opportuni antibiotici e di specifiche vitamine ( B12 e folati ) per prevenire l’ anemia.
Infine spesso viene usato il sempre valido sale basico di allumino del saccarosio solfato (sucralfato).
sabato 8 maggio 2010
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