venerdì 19 marzo 2010
La risposta della chiesa alle patate transgeniche
Vengono messe in commercio le patate transgeniche ed è subito rivolta, i primis il clero, eh si le prime lamentele mosse proprio dal Vaticano che dichiara "nessun sostegno ufficiale alla patata transgenica". Dal Vaticano nessun pronunciamento ufficiale a favore della coltivazione in Europa della patata transgenica Amflora. E' quanto si legge nell'edizione del 4 Marzo del quotidiano della Santa Sede " L'osservatore romano". L'articolo è apparso dopo la decisione della commissione Europea di autorizzare la coltivazione della patata transgenica sviluppata dall'azienda chimica tedesca "BASF" che contiene solo amilopectina ed è quindi ricca di amido e che sarà utilizzata nella produzione di carta e collanti. "Perplessità e preoccupazioni" riporta il quotidiano vaticano sono espresse da più parti soprattutto riguardo ai rischi per la salute umana la patata contiene un gene marker che conferisce a due antibiotici attivi contro molti batteri e all'effetto che il via libero della commissione potrebbe innescare, con conseguenze negative sull'agricoltura tradizionale e biologica in Europa. Tra le diverse prese di posizione si legge ancora nell'articolo di alcuni media che hanno creduto di leggere anche un ipotetico pronunciamento favorevole da parte del Vaticano (che non c'è stato). Si è parlato di un esplicito "sì" all'uso di organismi geneticamente modificati in agricoltura, confondendo ancora una volta commenti e punti di vista di singoli ecclesiastici con dichiarazioni "ufficiali" attribuibili alla Santa Sede o alla Chiesa; la quale, lo spiega con chiarezza non possiede soluzioni tecniche ma ha una missione di verità da compiere, in ogni tempo di evenienza, per una società a misura dell'uomo, della sua dignità, della sua vocazione. Missione nella quale rientra, per esempio, la severa denuncia dello scandalo della fame nel mondo che oggi secondo le parole del papa "non dipende tanto da scarsità materiale, quanto piuttosto da scarsità di risorse sociali, la più importante delle quali è di natura istituzionale". Aggiungerei che non è un caso che proprio nel 2009, anno in cui nei paesi in via di sviluppo le coltivazioni OGM sono cresciute del 13% (contro una media mondiale del 7) raggiungendo quasi la metà dell'intera superficie del pianeta coltivata, con piante transgeniche, gli affamati del mondo abbiano superato per la prima volta quota un miliardo.
Parole chiave e/o co-redattore:
3D,
Andrea Saba,
Cristina Nardulli
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