La loro scoperta
La loro scoperta avvenne alla fine del diciannovesimo secolo, dopo che si era ipotizzato che la luce fosse costituita da onde elastiche ed è dovuta a James Clerk Maxwell (1831-1879) che ipotizzò la loro esistenza e al fisico tedesco Heinrich Hertz (1857-1894) che, per mezzo di alcuni esperimenti, verificò sperimentalmente al di là di ogni dubbio l'esistenza delle onde elettromagnetiche.
Cosa è un’onda elettromagnetica e dove si può trovare
L'onda elettromagnetica è una perturbazione naturale simultaneamente elettrica e magnetica che si propaga nello spazio e che può trasportare energia da un punto all'altro. Tale perturbazione è costituita dalla vibrazione simultanea di due enti immateriali detti campo elettrico e magnetico attorno alla loro posizione di equilibrio (che corrisponde all'assenza di perturbazione). Questa definizione nasconde, dietro la sua apparente astrusità, un ente fisico, in realtà, estremamente familiare della cui presenza facciamo continua esperienza nella vita di tutti i giorni. Sono onde elettromagnetiche:
· la luce emessa dal sole, da una lampada o da qualunque sorgente in grado di illuminare gli oggetti. E' ciò che chiamiamo la luce visibile;
· le radiazioni infrarosse emesse dal termosifone o dai nostri corpi per il solo fatto di essere ad una certa temperatura. Avrai sentito parlare (almeno nei film di spionaggio) di macchine fotografiche in grado di "vedere" la radiazione infrarossa;
· le microonde emesse dagli omonimi forni che utilizziamo per scaldare rapidamente le vivande;
· le onde radio per mezzo delle quali sono possibili tutte le moderne telecomunicazioni (radio, televisione, cellulari...);
· i famosi raggi ultravioletti ai quali dobbiamo molta della "tintarella" estiva;
· i famigerati raggi X utilizzati in medicina per la radiografia delle ossa;
· i raggi γ (esistono davvero!) che anziché essere sparati da improbabili armi di altrettanto improbabili alieni, sono radiazioni emesse nelle disintegrazioni nucleari ed estremamente dannose per i tessuti biologici.
Gli effetti delle onde elettromagnetiche sul nostro organismo
Sono ormai anni che si parla delle possibili interazioni delle onde elettromagnetiche sulle nostre cellule. Eppure l'uso dei telefoni cellulari, del WI_FI e di altri dispositivi simili è in costante crescita. Così come sono in costante crescita gli studi effettuati sulla pericolosità di tali onde, che secondo Henry Lai dell'Università di Washington-Seattle, sono almeno due o tre mila. Cerchiamo, allora, di fare un pò di chiarezza in merito. Iniziamo subito con uno studio del dott. Dirk Adang presentato il 23 Giugno 2008 presso la "Catholic University of Louvain" (Belgio). Lo studio ha riguardato 124 ratti (teniamo presente che i ratti hanno un materiale genetico per il 90% uguale a quello dell'uomo) sottoposti ad onde elettromagnetiche emesse da cellulari GSM, WI-FI, antenne telefoniche ecc. I risultati di tale studio sono stati preoccupanti: il tasso di mortalità (60%) dei 3 gruppi di ratti esposti alle radiazioni è risultato essere pari al doppio di quello (29%) del "reference group", cioè dei ratti non esposti ad alcun tipo di onda elettromagnetica. Passiamo ad una notizia tratta dal New Scientis e dal BMC Genomics - 2008. Alcuni scienziati hanno esposto 10 donne volontarie a radiazioni a 900 megahertz emesse da telefoni GSM per simulare una telefonata di un’ora. Successivamente hanno monitorizzato 580 differenti proteine nelle cellule della loro pelle e hanno trovato che i "numeri" di 2 proteine erano alterati in tutte le volontarie: in particolare una proteina era aumentata dell’89%, mentre l’altra era diminuita del 32%. Tale studio mostra in modo inequivocabile che le onde elettromagnetiche provocano dei cambiamenti all’interno delle cellule esposte a tali onde. Ovviamente, ad oggi , nessuno sa ancora con certezza quali effetti sulla salute provochino questi cambiamenti nelle proteine, cioè qual sia il significato fisiologico di questi cambiamenti.
Altro campanello d’allarme arriva da uno studio effettuato dai ricercatori dell’Università di Bari dal titolo “Effects on function ho human lymphocytes exposed to electromagnetic fields with a frequency from 1500 to 2000 MHg”. In tal caso i ricercatori hanno irradiato linfociti umani per la durata di variabile di 5 e 10 minuti con frequenze da 1500 a 2000 MHz trovando che alla frequenza di 1800 si assiste ad una significativa riduzione dell’azione antibatterica delle cellule T. Ciò significa che l'esercito a difesa del nostro organismo, cioè i nostri globuli bianchi ci difendono meno, in quanto funzionano meno a causa dell'esposizione a microonde.
Esperimenti come questi, fatti x scoprire i rischi che si corrono nell’utilizzare frequentemente i cellulari e gli apparecchi che generano onde elettromagnetiche, sono tanti. Gli studiosi e gli scienziati di tutto il mondo si interrogano ancora su questo argomento, e ogni giorno fanno diversi esperimenti per scoprire gli effetti riportati dal nostro organismo nello stare a stretto contatto con questo tipo d onde.
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